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Rivive
la musica egizia grazie al “solito”
Nicolino De
Pasquale (di Gaetano
Tartaglia)
Nicolino
De Pasquale, osservando prima la
riproduzione di alcuni
reperti archeologici del Museo Egizio di
Torino e chiedendosi di
conseguenza il
perché della forma degli strumenti e della
disposizione di corde
e fori, è
riuscito a risalire alle regole di base
della musica dei faraoni. Non
si è
fermato naturalmente a questa prima
rivelazione ma si è
divertito, si
fa per dire, a
ricavare
i principi matematici della scala musicale
egizia, che definisce
“eptatonica e
rigorosamente autoctona”. La ricerca,
naturalmente, non sarebbe stata
completa
se il geniale studioso non avesse
provveduto infine a ricreare, costruendoli con
le proprie mani, strumenti
di cinquemila anni fa.
Dalla fattiva collaborazione con il
musicista Manfredo Di
Crescenzo è nata inoltre una raccolta di
composizioni che si
rifanno alla
musica di intrattenimento dell’epoca. In
prima mondiale, pertanto, si
è svolto
un affollato convegno presso la sala De
Cecco della Camera di Commercio
di
Pescara dove, dopo le sagge disquisizioni
di alcuni esperti, ha preso
la parola
lo stesso ingegner De Pasquale che, con
piglio divertente ed acuto, ha
intessuto una dotta ed interessantissima
spiegazione del suo lavoro.
Per finire, concerto di musicisti
professionisti, con
l’ausilio di strumenti dell’epoca, per
l’esecuzione di un breve
concerto
strumentale.
Download
file
pdf: La
Musica dei Faraoni
con
ricostruzione di
strumenti musicali (arpa, oboe e
percussioni) e
della stessa
scala musicale degli antichi egizi.
Download composizioni di Manfredo
Di
Crescenzo in formato
mp3:
- Arpa e
Percussioni,
- Oboi
e Percussioni,
- Arpa, Oboi e
Percussioni
(Enrica
Di Bastiano, arpa; Rosa Di Ilio, oboe;
Antonio Verdone, oboe; Antonio
Vitagliani, percussioni)
Nella
foto i musicisti durante il concerto

I GIOCHI
DI IMENMES
I
reperti preziosi
Nella
mostra “I Faraoni”, allestita qualche mese
fa a Palazzo Grassi in
Venezia, era esibito un interessantissimo
gruppo di tre giochi,
proveniente dal Museo Louvre, risalente
alla XVIII dinastia (fig. 1).
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Figura
1
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Più che la
raffinata esecuzione degli oggetti,
colpisce la non comune preziosità del
disco in pietra turchese,
sia per le sue notevoli dimensioni (il
diametro è di circa venti
centimetri, con uno spessore maggiore di
due centimetri), sia per la
fine incisione a settori regolari di
corone circolari. Proprio questa
singolare preziosità induce a pensare ad
un qualcosa di
più nobile di semplici mezzi di svago. Ma
procediamo ad un esame
accurato dei tre giochi, aspettandoci di
trovare delle interdipendenze,
costituendo essi un gruppo omogeneo.
Numeri selvatici e
domestici
La ceramica
zoomorfa di figura 1 presenta una serie
fori,
disposti su quattro colonne, e tre pedine,
formate da bastoncini in
legno terminanti con teste di sciacallo;
il gioco ad essa abbinato
viene indifferentemente definito “dei
58 fori” o “degli
sciacalli e cani” o “della
palma”. L’esemplare meglio
conservato di questo tipo di gioco
appartiene al Metropolitan Museum
(fig. 2) e consiste in una scatolina in
legno di sicomoro, finemente
intarsiata in ebano ed avorio ed
appoggiata su piedini sagomati a zampa
leonina; l’intera serie di pedine è
costituita da dieci pezzi,
cinque raffiguranti teste di sciacallo
(con le orecchie ben diritte, in
atteggiamento dominante) e cinque con
teste di cane (con le orecchie
abbassate, in atteggiamento sottomesso);
un foro di maggiori
dimensioni, con chiare funzioni di
riferimento primario, ed il disegno
di una palma con sedici fronde completano
il superbo reperto.
Dei cinquantotto
fori quaranta sono raggruppati in una
matrice, di dieci righe per quattro
colonne, e diciotto convergono
verso il foro di maggiori dimensioni, su
due linee deliziosamente
flesse parallelamente al bordo della
scatolina, ciascuna contenente
nove fori (fig. 2).
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Figura
2
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Ma cosa
suggerisce la
presenza della palma?
È noto ai botanici che la fillotassi di
questa pianta, vale a
dire la disposizione delle foglie sul
tronco, segue una legge a
spirale, regolata dal criterio della
sezione aurea.
Continua....
(Tutto il testo completo sul
file "Imenmes"
scaricabile qui in formato PDF
o nella sezione Download)
Nicolino
De Pasquale
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